Diario di quarantena, Editoriali

Cronache di quarantena #1 – So it begins

Questa più o meno la reazione che molti italiani hanno avuto, compreso il sottoscritto, dopo l’annuncio del Presidente del Consiglio Conte una settimana fa.

Da lì a poco tutta l’Italia sarebbe diventata zona rossa.

L’annuncio del Presidente del Consiglio – Antonio Conte

Zona arancione? Che sarà mai, dicevano tutti. Si starà a casa, tutti, non sarà difficile da capire, no?
Invece abbiamo assistito a fughe bibliche, transumanze, assalti ai supermercati che manco Fort Knox e via discorrendo. Una crisi collettiva che ha portato ad un inasprimento delle misure, con controlli in tutto il paese. Stare a casa, per il bene nostro ma soprattutto per il bene del Paese. La situazione è grave e sta a tutti noi fare del nostro meglio in questa battaglia.

Tutto sarebbe (quasi) normale se non avessi pensato di trasferirmi giusto una settimana prima del delirio.

Da solo, in piena quarantena.
Perché alla fine quando uno pensa a trasferirsi confida nel fare una festa, avere amici che lo vengono a trovare una sera si e l’altra anche. Purtroppo non è stato così.
Per cui dopo diversi giorni di riallineamento astrale mi sono deciso e ho ripreso la situazione in mano. Dovevo comunicare e dovevo farlo con l’unico strumento che ancora riesco ad avere: il mio vecchio blog. Sarà l’ennesima volta che provo a riattivarlo? Di sicuro. Però questa volta voglio rendermi utile per la comunità per cui ho pensato bene di condividere con voi alcune cose durante questa quarantena.

Musica – Cinema – Serie TV e tanto altro

Ogni giorno uscirà un post dove darò alcuni spunti per la giornata.
Lo fanno già in tanti? Si, vero. Non sono i miei.

Da stasera voglio iniziare a condividere con voi le scoperte musicali che farò in questi giorni vuoti, le nuove serie tv e i film che dopo anni riuscirò a vedere, per non citare i libri che potrò iniziare e magari stavolta finire.

Chi mi conosce sa che però riesco poco ad essere mono-direzionale per cui vi chiederei di condividere nei commenti sui vari social o sotto questo articolo o via e-mail anche dei vostri consigli su come sopravvivere a questa situazione che molti fino a poco tempo fa avrebbero definito come “da film”.

Finirà tutto quanto e andrà tutto bene, intanto, vi cercherò di fare compagnia.

Con affetto,

Il Vostro Forestiero.

Mafie e Dintorni

Mafie e dintorni #23 – Processo Minotauro, in Piemonte la ‘ndrangheta alla sbarra

Si sono conclusi il primo grado ordinario e il secondo grado del rito abbreviato del processo Minotauro sull’ndrangheta in Piemonte: circa 50 condanne complessive per 500 anni di carcere

IL MINOTAURO – L’operazione Minotauro nasce nel 2006 da un accorpamento di tre indagini distinte. Queste vanno a formare il nucleo primario di quel fascicolo che alla fine sarà di circa 4000 pagine e che porterà alla sbarra più di 150 imputati. Importanti per la tesi della Procura le testimonianze del pentito Rocco Varacalli, che in più udienze ha descritto alla Corte la formazione delle locali e la loro presenza capillare sul territorio. Un processo che ha provato, in via quasi definitiva in secondo grado del rito abbreviato, la presenza dell’ndrangheta sul territorio piemontese e le sue collusioni con i colletti bianchi nel primo grado del rito ordinario.Due processi che hanno portato ad altrettante sentenze a distanza di due settimane l’una dall’altra, che premiano il lavoro compiuto dalla Procura di Torino in quanto la struttura dell’accusa ha retto. Le condanne per 416bis – reato di associazione mafiosa – sono state emesse in larga quantità e coloro che erano stati individuati come capi delle varie locali sono stati condannati.

Tirando le somme, troviamo 37 condanne – di cui 23 per associazione mafiosa – e 38 assoluzioni per quanto riguarda il primo grado dell’ordinario. Tra le prime, risaltano i 21 anni e 6 mesi di reclusione di Vincenzo Argirò, considerato un esponente di spicco del crimine, e i 14 anni Salvatore Demasi, indicato come il “padrino” di Rivoli e uno dei referenti che si interfacciavano con la politica Piemontese. Per il rito abbreviato abbiamo 49 condannati che dovranno scontare oltre 200 anni di carcere con la pena massima di 13 anni a Bruno Iaria.

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Mafie e Dintorni

Mafie e dintorni #11 – Riciclaggio e ‘ndrine: la lunga ombra sulla TAV e sul Piemonte

La sentenza del processo Piooner ha riacceso i riflettori sull’evidente interesse delle ‘ndrine sui lavori della TAV. Opere utili al riciclaggio, anche grazie ad una garanzia in Europa. Le mafie permeano anche il Piemonte. Come segnalano i Comuni commissariati e recenti condanne.

PROCESSO PIONEER – Nella settimana appena passata in Valle si è registrata una particolare attenzione ai risvolti giudiziari di una delle operazioni che per prima aveva registrato la penetrazione delle ndrine nei cantieri della TAV. Infatti il Tribunale di Torino ha condannato i costruttori Ilario D’Agostino e Francesco Cardillo, accusati di riciclaggio di denaro aggravato, rispettivamente ad 8 anni e 6 mesi 6 anni e 6 mesi di reclusione. Oltre a confische di beni per un valore di oltre 11 milioni di euro. La sentenza di primo grado è la risultante dell’operazione Pioneer, avvenuta nel 2009 e che per prima gettava luce sul processo ancora oscuro al nord: il riciclaggio. I numeri del riciclaggio in Italia sono da capogiro, in quanto è da sempre la pratica con cui le organizzazioni criminali ripuliscono i soldi ottenuti tramite operazione illecite nell’economia pulita. L’operazione poneva sotto la lente degli investigatori i collegamenti tra le aziende di D’Agostino e la costruzione delle grandi opere presenti e future nell’hinterland torinese. Si parla di Olimpiadi 2006 per il passato, mentre ad allarmare la valle sono i riferimenti alla maestosa TAV.

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