Mafie e Dintorni

Mafie e dintorni #10 – Elezioni a Roma: il voto di scambio è di Casa(monica)

UNA PRATICA VECCHIA COME LA CITTA’ – Il voto di scambio, è risaputo, è quella pratica che permette ad un candidato di promettere soldi o altre utilità in cambio di un voto, singolo o collettivo. L’urbe oltre ad essere la culla della civiltà attuale è stata anche la prima a predisporre metodologie alternative per poter avere il potere. Allora, se si spulciano le cronache dei tempi si vedono processi contro importanti figure storiche, accuse di corruzione che poi poco a poco diventarono prassi. Normale non stupirsi se oggi, alla vigilia del ballottaggio che assegnerà la poltrona di sindaco a uno tra Alemanno e Marino, il voto di scambio è un tema sentito ma allo stesso tempo soffocato.

 

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Mafie e Dintorni

Mafie e dintorni #7 – Tra antimafia e lotta alla corruzione, Letta non fa i conti con gli alleati


A CHE TEMPO CHE FA
alcuni giorni fa il Presidente del Consiglio Letta è stato invitato da Fabio Fazio al suo salotto serale per dargli l’occasione di presentare il programma di governo in prima serata. Una chiacchierata a tarallucci e vino, il classico tappeto rosso per il nuovo esecutivo per dimostrare che poteva dire qualcosa di sinistra e sopratutto qualcosa di sensato per il Paese. Tutto fila liscio finché il buon Fazio con calma domanda al neo Presidente, tra uno spread e una battuta sull’IMU, il perché non si fosse ancora sentita la parola lotta alle mafie nell’agenda del governo, richiamando una dichiarazione di Veltroni ed un tweet di Saviano.

Letta alla consegna del braccialetto bianco

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ARTICOLO

Editoriali, Italia

Questo Governo s’ha da fare! – Lettura semi seria dell’oggi politico

http://vauro.globalist.it/
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Pasqua è passata, ma le riflessioni sulla situazione politica attuale sono rimaste sempre lì.

Vista la brillante analisi fatta da Federico Sbandi su Dailystorm direi che un paio di considerazioni si possono fare.

 
Chi vince:

1) Napolitano: è lui il vero vincitore morale e istituzionale di questa tornata elettorale. Dall’elezioni di Monti si era posto a garante della democrazia e ora, non potendo riscaldare la minestra con un nuovo governo tecnico, ha optato per una costituente di larghe intese per far avanzare punti programmatici di unità nazionale. Si è passati da Gandalf agli Efori di 300 giusto per fare un paragone cinematografico, spero che gli amanti del Signore degli Anelli non si scandalizzano per l’associazione Monti/Gandalf.

2) Monti: Inevitabilmente il perdente con più successo d’Italia, fosse un calciatore, avrebbe già la fila di club per ingaggiarlo. Chi ha mai visto uno che prende scoppole a destra e sinistra rimanere al Governo?

3) I 10 saggi: Essendo ben descritti su La Repubblica si evita la ripetizione, come si evita di ripetere la crociata femminista fatta da si e no qualsiasi giornale nei giorni precedenti. Le pioggia di critiche del popolino è che son vecchi e son uomini, i partiti si dicono dapprima dalla loro parte. Successivamente danno la fiducia a tempo. Chissà, intanto gli Efori de noi altri, i nostri semi-costituenti, si riuniranno martedì cercando di capire perché Napolitano abbia scelto proprio loro.

Chi ha perso:

1) Il sociale: Bersani aveva lasciato di stucco per aver persino convocato Paperino e Goku per le consultazioni che quasi nessuno si era accorto che i primi interlocutori erano stati proprio gli esponenti del mondo del sociale. Il buon Napolitano ha invece creduto inutile mischiare gente di strada con algidi banchieri. A voi i commenti.

2) La democrazia: Articolo 94 della Costituzione dice che il Governo deve esser eletto dalle Camere. Adesso non si vuole insinuare che sia in atto un colpo di Stato, si sottolinea solo una situazione molto critica, sopratutto vista la precedente attuazione di un governo tecnico. Martedì si scoprirà la reale natura dei dieci saggi ma è quasi scontato la deriva in un governo pseudo-tecnico anche perché di governo politico non sembra esserci l’ombra.

3) Il Toro: Non c’entra nulla con la lettura politica ma veder perdere la propria squadra 5 a 3 contro il Napoli mentre stai concludendo il pezzo ti fa venir voglia di buttare tutto. Presidente del Consiglio voglio un Cavani: uno che sappia trovare la via migliore per segnare anche se schierato dopo un viaggio intercontinentale senza riposo.

Chi pareggia:

1) Grillo: Il suo Movimento sta reggendo la tempesta senza alcuna defezioni, tanti mal di pancia, ma nessuna fuga. Un semi-miracolo per uno che ha ribaltato nel giro di due settimane il sistema comunicativo di vecchio stampo lasciando il fior fiore del giornalismo a bocca asciutta. Un uomo di facciata secondo alcuni, un genio del nuovo Web per altri. Un guru che quasi supera il maestro Casaleggio. Occhio che però la notorietà fugge come è arrivata.

2) Berlusconi: Lui e non il PDL si è salvato. Zitto zitto è riuscito con la sua parte di proposte indecenti a non far combinar nulla al PD, puntando solo e solamente al posto più ambito. Uno che ha retto il devastante apporto mediatico del M5S recuperando i voti dei suoi (anche se per strada ne ha persi un bel pò).

3) Gli speculatori: Pensavano di farsi un bel regalo di Pasqua scommettendo sulle dimissioni di Re Giorgio, mancando per poco il colpaccio. Rimangano ai lati del ring come avvoltoi in attesa. Si spera per il più lungo tempo possibile.

Infine un appello: se pensate che il mondo vi racconti balle e che nessuno vi dia informazioni giuste, al posto di cadere in tentazione e legger il blog di quello che ha come simbolo le 5 stelle, fatevi un giro su Dailystorm.

Endorsement dovuto ad una testata che del cambiamento fa il suo veicolo, passeggero e conducente.

And remember: “Un occhio al mondo, uno alla realtà”.