Egitto

Il futuro dell’Egitto passa daTahrir

Tra oggi e domani l’Egitto avrà un nuovo governo.

è stato infatti programmato per oggi pomeriggio il discorso in piazza Tahrir da parte del neo-premier Morsi, davanti a coloro che hanno lottato per avere nuovamente la democrazia nella terra dei faraoni.

Un manifestante in Piazza Tahrir (AFP)

L’incontro con il popolo egiziano si va a disporre esattamente il giorno prima del vero e proprio giuramento, che sarà compiuto di fronte alla Corte Costituzionale domani mattina alle 11 (Cairo time).

Dopo il giuramento, cita una fonte dell’agenzia MENA, Morsi si sposterà all’Università del Cairo per fare un discorso alla nazione.

Proprio sulla prassi del giuramento si sono scontrati in questi giorni i vertici dei Fratelli Musulmani, poichè obiettavano che giurare di fronte alla medesima corte che aveva giudicato nulle le elezioni di metà del Parlamento egiziano (in particolare i dignitari islamici) avrebbe significato l’accettazione del verdetto della suddetta corte.

Il neo presidente Mohammed Morsi

Sulla stessa lunghezza d’onda molti cittadini egiziani, che vedono questo giuramento una sorta di giuramento verso il potere dei militari. Infatti i generali non spariranno dal governo egiziano in quanto il generale Tantawi, capo della SCAF e già ministro sotto Moubarak, resterà ministro della Difesa.

La notizia è stata confermata dal Generale Mohamed Assar alla CBC dove assicurava che il ministero della difesa sarebbe rimasto in mano ad un appartenente al Supremo Concilio delle Forze Armate (SCAF), nella persona di Tantawi.

Nella scorsa settimana Morsi aveva dichiarato che avrebbe assunto nell’entourage presidenziale una donna e un cristiano in qualità di vice-presidenti così da mostrare la reale svolta rispetto al passato.

Seguirà un articolo sul discorso di Piazza Tahrir.

Egitto

Giustizia mancata

“La Giustizia del popolo non è quella del Palazzo”

Questa la frase che serpeggia tra le vie del Cairo e sopratutto in quella piazza che ormai è diventata un simbolo: Piazza Tahrir.

Dopo la sentenza che condanna Moubarak all’ergastolo molti sono gli interrogativi che hanno portato migliaia di egiziani di nuovo in piazza a protestare per una giustizia che non c’è.

In queste immagini pubblicate da Zeinobia su Twitter si può vedere quanti siano accorsi nelle strade per prima festeggiare e protestare a seconda della visione della sentenza.

Al grido di “invalido, invalido” in riferimento alla sentenza, i cittadini egiziani si sono riversati nelle strade, sentendosi traditi da quello che sembra un sistema troppo forte per essere cambiato.
Infatti la sentenza non condanna il raiss per le azioni di violenza da parte della polizia ma bensì per il non aver fatto nulla in suo potere per fermare il massacro. In aggiunta è stato l’unico a esser stato condannato, a differenza dei vari collaboratori che erano la vera mano armata del regime e che son stati assolti assieme ai figli.

Il giorno della sentenza si è posto in periodo già caldo di suo visto che tra pochi giorni (il 12 e il 13 Giugno) il paese sarà chiamato a votare il ballottaggio delle presidenziali e come opzioni avrà  l’ex primo ministro ed ex collaboratore di Mubarak, Ahmed Shafik, e Mohamed Morsi, leader dei Fratelli musulmani.

Proprio il leader della corrente islamica aveve commentato a caldo la volontà di rifare i processi per dar corso alla rivoluzione e non lasciare impuniti coloro che eran stati graziati dalla sentenza.

Il suo avversario invece porta con se l’appoggio di quei generali che decisero la fine di Mubarak, dettaglio più che rilevante pensando alla sicurezza del neo-presidente.

Se Shafik può contare sulle armi, il leader dei Fratelli Musulmani può usare l’arma Tahrir: troppi sono stati i martiri per questo Egitto e molti credono che una legge islamica sia meglio di un ritorno al potere degli sgherri (magari parenti) del Faraone.

Dagli esiti di questa tornata elettorale dipenderà il futuro di tutto il nord Africa ma gli egiziani non sono pronti ad un ritorno al passato, a costo di ripopolare la piazza.